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IL FRATINO BATTE JOVANOTTI

La notizia forse l'avete già... assaggiata in giro per la Rete o su radio e tv: un gruppo di cittadini, ricercatori e ambientalisti ha chiesto ufficialmente a Lorenzo Jovanotti, il popolare cantante toscano, di annullare una delle tappe del suo prossimo tour di concerti, Jova Beach Party, prevista per il 16 luglio 2019 sulla spiaggia di Torre Flavia, a Ladispoli (Roma).

Il motivo? La spiaggia sorge in un’area protetta dove nidifica il Fratino eurasiatico (Charadrius alexandrinus). È un uccello di una specie in pericolo, caratterizzato da piumaggio chiaro con il dorso grigio-marrone, zampe e becco scuri, che nidifica in zone aperte, come rive di laghi salati, lagune e coste.  Cosa desta tanta preoccupazione? Il fratino ama stare sulle dune di sabbia e nelle paludi. Il suo nido è una buchetta nella sabbia, e le uova sono estremamente mimetiche, tanto che passano inosservate. I suoi piccoli sono indipendenti appena usciti dall'uovo. Ecco perché l'idea di portare "in casa sua" quello che gli organizzatori stessi definiscono "un villaggio sulla spiaggia", che dovrebbe attirare ben 30 mila persone, stia sollevando più di un dubbio...

Per ora Jovanotti, attraverso il suo account Instagram, ha rassicurato tutti dichiarando che gli organizzatori dei concerti si stanno confrontando con esperti della Lipu (Lega italiana protezione uccelli) per condividere almeno alcune scelte: per esempio le date sono state stabilite affinché ogni tappa del tour abbia luogo dopo che il fratino ha completato la nidificazione e abbandonato la zona interessata dal concerto. In un caso (per la tappa di Fermo) si è deciso di posticipare di 15 giorni la data inizialmente prevista. Resta la preoccupazione per la tappa di Ladispoli, in una data, il 16 luglio, che cade in pieno periodo di nidificazione e in un ambiente molto delicato.

Sui social network le reazioni sono diverse: c'è l'apprensione dei fan più accaniti, che hanno già acquistato i biglietti e che invitano il loro idolo a non dare troppo peso alle voci di "cretini capaci di riempirsi la bocca di paroloni ambientalisti"; ma si trova anche l'indignazione di chi sostiene che l'idea di organizzare un simile evento in un'area protetta (dove di norma l'accesso non sarebbe consentito nemmeno ai cani) non avrebbe dovuto essere presa nemmeno in considerazione.

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