Secondo gli analisti, esperti nell’analisi di impatto di nuove tecnologie, “la società dovrà prepararsi a cambiamenti drammatici in un’industria che non ne ha visti su questa scala in migliaia di anni”. Entro il 2030 l’allevamento bovino potrebbe infatti completamente collassare e andare verso la sparizione nel decennio successivo, seguito a ruota dalle altre forme di allevamento. Quella in atto è la più profonda evoluzione dell’industria agricola e del cibo di sempre, guidata dalla tecnologia e da nuovi modelli di business: dopo la domesticazione di piante e animali, avvenuta 10mila anni fa, adesso stiamo iniziando a domesticare per la produzione di cibo direttamente i microorganismi, rendendo così obsoleta la presenza degli animali da allevare e uccidere.

 
 A molti potrà sembrare una profezia esagerata, ma i dati e le previsioni del report hanno basi solide, fondate su quanto sta accadendo a livello mondiale nel settore e su simili evoluzioni che in passato hanno reso obsoleti prodotti e tecnologie con grande rapidità. A far collassare un sistema che oggi nel mondo alleva un miliardo di animali (quello bovino, il totale di animali allevati nel mondo è invece di circa 80 miliardi) sarà una sempre più rapida sostituzione degli ingredienti animali con equivalenti moderni, dal minore impatto ambientale e che presto costeranno anche meno.