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CARNE, IN ITALIA CONSUMO REALE INFERIORE AI DATI UFFICIALI

La distinzione fra consumo reale e consumo apparente delle carni, il loro valore nutrizionale e la loro qualita’ e sicurezza in Italia sono alcuni degli argomenti del dibattito che si e’ tenuto oggi a Bologna, durante il quale e’ stato presentato il volume ‘Consumo reale di carne e di pesce in Italia

 

Ed.Franco Angeli, a cura di Vincenzo Russo, Anna De Angelis, Pier Paolo Danieli, una ricerca svolta dalla Commissione di studio istituita dall’Aspa (Associazione Scientifica per la Scienza e le Produzioni Animali) mirata sull’importanza della ‘quantita” di carne e pesce nella dieta, rispetto ai benefici e ai presunti rischi per la salute ad essi collegati. I dati attualmente piu’ diffusi (Fao, Ismea) sono quelli apparenti, stimati cioe’ sulla base dei Bilanci di approvvigionamento Nazionali utilizzati solo a fini macroeconomici. Secondo i dati di consumo apparente in media un abitante italiano consuma annualmente 237 g. al giorno di tutti i tipi di carne (pollo, suino, bovino, ovi-caprina). Questo calcolo – secondo la ricerca – e’ pero’ ben distanto dal consumo reale perche’ esprime anche il contenuto e il peso di parti non edibili di carne e pesce. Il consumo reale procapite corrisponde invece a meno della meta’, ovvero 104 g al giorno di carne, pari a 38 kg all’anno. Tale consumo comprende tutta la carne, indipendentemente da come e da dove essa viene consumata.

 

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